IL CIMITERO DELLA MISERICORDIA

Per vedere le foto più grandi basta cliccarci sopra   

Il Cimitero della Misericordia di Impruneta è sorto sul Monte delle Sante Marie; monte tanto caro, da sempre, agli Imprunetini.

Proprio da qui, secondo la leggenda, partirono i buoi che si fermarono, per ispirazione divina, sul luogo dove oggi sorge la Basilica Mariana.

Le fonti storiche ci confermano che è dal 1700 che sul Monte delle Sante Marie sorge un cimitero, ma è dal 1849 che la Misericordia gestisce il suo cimitero.

Sempre secondo le leggende, da questo Monte sgorgava un’acqua dalle proprietà miracolose, detta acqua della Docciolina.

Su questo Monte da sempre le famiglie imprunetine vengono a fare le merende, sia durante la primavera che durante la Fiera di San Luca, a ottobre, oppure a lanciare gli aquiloni; o meglio, come dicono gli imprunetini, “a tirare l’aquilone”. Quest’ultima è una tradizione ancora in voga che la Misericordia rinnova ogni 14 agosto.

Leandro Giani, nel suo libro Imprunetini si nasce scrive: «Imprunetini si nasce e si può anche morire, ma i morti imprunetini giocano con i bimbi e gli aquiloni, e quindi debbono essere considerati morti per modo di dire. Se all’Impruneta, d’estate, mancassero gli aquiloni in quella porzione di cielo che sta sul monte delle Sante Marie, io sono convinto che i morti imprunetini, gli aquiloni se li farebbero con le proprie mani. Che è un modo artigiano e felice di essere morti, come e più di preparare i carri allegorici per la Festa dell’Uva che all’Impruneta è particolarmente importante».

Così come non è un caso che sul Monte delle Sante Marie si trovi il Parco della Rimembranza, mausoleo a ricordo dei caduti imprunetini durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, eretto nel 1945, e i cui nomi sono anche riportati nei mattoni lungo la scala che porta al Monte.

Lungo la strada che dal paese sale al Monte si trovano le cappelline del Rosario che ripercorrono i misteri del Rosario. Questi Tabernacoli – cappelline, come le chiamano gli imprunetini – probabilmente, in antichità, erano le stazioni di una Via Crucis che partiva dal paese e finiva sul Monte delle Sante Marie. Cappelline che in precedenza erano sulla strada e che, con l’ampiamento del paese, sono poi state inglobate nelle case di via Vittorio Veneto.

Di origini antiche, le immagini interne sono andate perdute, fino a quando, nel 1970, sono state ricreate ex novo da artigiani e artisti imprunetini.

Tra le tante sepolture del cimitero ne ricordiamo due: quella di Ferdinando Paolieri, morto nel 1928, giornalista e scrittore famoso per il suo Natio Borgo Selvaggio e Novelle Toscane e le sue innumerevoli commedie in vernacolo, oltre ad essere stato pittore allievo di Fattori. La sua cappella di famiglia è stata realizzata da Galileo Chini, famoso per le sue ceramiche artistiche.

 

L’altra sepoltura è quella dell’avvocato, deputato e più volte Sottosegretario di Stato, On. Edoardo Speranza, Presidente onorario dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze scomparso nel 2014. Nel cimitero la Misericordia ha anche apposto una lapide per «ricordare un grande benefattore ed un illustre imprunetino – disse all’epoca l’allora Provveditore Piero Alfani – che tanto ha aiutato la comunità e, in particolare, la nostra Confraternita. A lui dobbiamo numerosi interventi a sostegno della nostra attività, a cominciare dall’acquisto di mezzi di soccorso e di macchinari per il poliambulatorio. Gli Speranza sono una vecchia famiglia fiorentina che, da secoli, ha forti legami all’Impruneta e alla nostra storia – Edoardo fu nominato Capo di Guardia ad honorem – tanto da avere voluto costruire la propria cappella in questo cimitero. Questo piccolo segno di affetto che abbiamo realizzato con il nostro cotto, vuole essere un gesto di riconoscenza verso un uomo di grande statura, civile e politica».

L’ultimo grande intervento sul cimitero risale al 2008, quale la Misericordia decise di intervenire con una grande intervento di ristrutturazione, ampliamento e restauro, che a novembre fu benedetto e rinaugurato dall’Arcivescovo di Firenze, Mons. Giuseppe Betori in una delle sue prime uscite ufficiali dopo essere arrivato a Firenze.

 

Il Cimitero
telefono 055 20.11.260
è aperto con il seguente orario:

Dal 1° aprile al 30 settembre
–  nei giorni feriali: 8.30/12 e dalle 15 alle 18.  Chiuso il martedì.
–  Domenica e giorni festivi: 8.30/12

Dal 1° ottobre al 31 marzo
–  nei giorni feriali: 8.30/12 e dalle 14 alle 17. Chiuso il martedì.
–  Domenica e giorni festivi: 8.30/12